Gyromitra gigas (Krombh.) Cooke = Discina gigas (Krombh.) Eckblad
Regno: Fungi
Phylum (Divisione): Ascomycota
Sub Phylum: Pezizomycotina
Classe : Pezizomycetes
Ordine: Pezizales
Famiglia: Discinaceae
Genere: Gyromitra
Specie: Gyromitra gigas
Come per molti altri Ascomiceti che producono sporofori di grandi dimensioni, la primavera è il suo periodo di crescita, preferibilmente nelle parti più umide dei boschi di conifere in piccoli gruppi o singolarmente. Può essere comune anche nei boschi di latifoglie, ma in questo caso c’è chi parla di una specie “sorella”, Gyromitra ticiniana Littini, che secondo alcuni Autori sarebbe una semplice forma ecologica della stessa G. gigas.
Le dimensioni possono essere anche ragguardevoli: fino a 15 cm di diametro della tipica mitra cerebriforme, formata da increspature e profonde pieghe di colore ocraceo/bruno. Il gambo è robusto, con cavità irregolari, rientranze e dilatazioni, principalmente di colore bianco. La sua parziale pienezza rende la Gyromitra decisamente più pesante di una Morchella, a parità di volume.
Con il microscopio si possono evidenziare aschi cilindrici nei quali sono posizionate otto spore ialine, uniseriate, di forma ellissoidale di dimensioni 28-34 x 12-15 micron, con evidenti apicoli alle estremità.
Si riesce a distinguere la Gyromitra gigas dall’altra specie principale del genere, cioè Gyromitra esculenta, per tre fattori morfologici di quest’ultima (gambo più esile, mitra di forma più articolata e di colore più scuro bruno rossiccio) e per le caratteristiche delle spore di dimensioni più ridotte (17-20 x 9-10).
Ma risulta più importante riuscire a distinguerla dalla Verpa bohemica e dalle “cugine” Morchella. La prima, in particolare, presenta un’analoga mitra cerebriforme ma con una attaccatura solo alla sommità del gambo. Le seconde, invece, presentano un gambo sempre completamente cavo, più slanciato, ma soprattutto una mitra assolutamente non cerebriforme formata da alveoli.
La V. bohemica e le morchelle sono funghi commestibili molto ricercati e apprezzati, mentre le Gyromitra sono funghi con una storia molto controversa sulla commestibilità.
L’aggettivo “esculenta” di fatto significa commestibile, ma sia la G. esculenta che le specie affini possono causare gravi intossicazioni (soprattutto per difetto di cottura); all’inizio del secolo scorso questa specie è prima uscita dalla lista dei commestibili e successivamente è passata nella lista dei “cattivi”. Agli effetti attraverso un trattamento particolare è possibile ridurre la tossicità di tali funghi e per questa caratteristica, pur essendo stato bandito in molti paesi, è possibile acquistarlo in altri. In Finlandia, ad esempio, può essere commercializzato allegando anche il trattamento da effettuare (doppia bollitura, ecc…).
È doveroso da parte nostra fornire tali informazioni, ma, sia chiaro, sconsigliamo vivamente di effettuare qualsiasi prova di commestibilità delle Gyromitra.
Infine, per gli aspetti tossicologici delle Gyromitra, si rinvia all’articolo di Stefano Corsanici sulla Micotossicologia, pubblicato nel precedente numero di Naturalmente, nel quale (alle pagg. 22-23) è stata esaurientemente trattata la relativa intossicazione.
Achille Zuchegna
Bibliografia essenziale:
- Breitenbach J. & Kranzlin f. – Champignons de Suisse, Tome 1 – Les Ascomycètes (Mykologia Luzern, 1984)
- Eyssartier G., Roux P. – Le guide des champignons – France et Europe (Belin, 2011)
- Medardi G. – Atlante fotografico degli Ascomiceti d’Italia (A.M.B., 2006)