Astraeus hygrometricus (Pers. : Pers.) Morgan
Regno: Fungi
Classe: Basidiomycetes
Sottoclasse: Gasteromycetidae
Ordine: Sclerodermatales
Famiglia: Astreaceae
Genere: Astraeus
Specie: Astraeus hygrometricus
Da un punto di vista sistematico, questo curioso e simpatico fungo a forma di stella era inserito fino a poco tempo fa’ nell’ ordine dei Gasteromycetales le cui famiglie comprendono basidiomiceti che si sviluppano all’interno di un involucro, denominato peridio, per lo più a forma tondeggiante (si pensi ad esempio alle comunissime “vescie”). Il peridio è a sua volta suddiviso in due o più strati distinti: quello esterno è detto esoperidio, quello interno endoperidio. Le spore sono contenute dentro l’involucro, frammiste alla carne del carpoforo che costituisce la gleba.
L’Astraeus hygrometricus (la cui traduzione letterale è “fungo stellato misuratore dell’umidità”), come in genere i funghi ascritti al Genere Geastrum (“stella di terra”), ha la particolarità di avere un esoperidio coriaceo che si apre a forma di stella con dei bracci o lacinie grigio-brune ricoperte da areolature biancastre che col tempo asciutto si distendono e si ripiegano su sé stesse, innalzando dal suolo l’endoperidio globoso, bianco all’inizio e grigiastro in seguito, al cui interno è contenuta la gleba. A maturità la carne della gleba si polverizza e fuoriesce da un opercolo apicale chiamato ostiolo.
Abbiamo detto che le lacinie si ripiegano su sé stesse col tempo asciutto, sollevando il carpoforo e distaccandolo quindi dal micelio. Con l’umidità della notte le lacinie tendono invece a racchiudersi a mo’ di palla attorno all’endoperidio: per questo si dice che il fungo sia un buon misuratore del grado di umidità dell’aria; e si dice pure che il continuo aprirsi e chiudersi delle lacinie permette all’ Astraeus hygrometricus di muoversi sul terreno (soprattutto se in leggera pendenza) e di ampliare così l’area di diffusione delle spore.
L’ Astraeus hygrometricus cresce quasi tutto l’anno tanto nei boschi di latifoglie che di aghifoglie. Non è commestibile ma suscita interesse e curiosità in quanti hanno occasione di trovarlo.
Sandro Ascarelli
Bibliografia essenziale
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