Famiglia: Campanulaceae.
Nomi volgari: Raponzolo, Campanula commestibile, Raperonzolo.
Descrizione: pianta erbacea biennale, può raggiungere un’altezza anche superiore al metro. La radice è a fittone, carnosa, a volte lignificata, di colore bianco. Il fusto eretto è spigoloso, poco peloso e poco ramoso. Le foglie, disposte all’inizio in una rosetta basale, sono a lamina spatolato-oblunga e picciuolate. I fiori, disposti a racemi, hanno la corolla a campanula di colore azzurro.
Fioritura: fiorisce da marzo a settembre.
Habitat: cresce in tutto il territorio italiano, ma non è presente nelle isole. Predilige soprattutto i terreni, leggermente ondulati, dei sentieri di campagna. E’ presente, però, anche nei prati ed in mezzo all’erba. Cresce dal livello del mare fino a 1500 metri di altezza.
Principi attivi e usi fitoterapici: ha proprietà diuretiche, rinfrescanti, digestive e lassative. Nella radice sono presenti proteine, sali minerali; vitamine nelle foglie; nei fiori tannini e resine. Nella medicina popolare si consigliava di applicare un cataplasma di foglie per combattere le verruche.
Usi alimentari: molto usata ed apprezzata in cucina. Si possono usare sia le foglie basali e le radici giovani in aggiunta alle insalate. Come contorno le stesse possono essere utilizzate cotte ed hanno un sapore dolciastro. I giovani germogli, sbollentati, possono essere utilizzati come asparagi.
Curiosità e note: è una specie protetta e va raccolta con parsimonia. Il nome ”Campanula”, diminutivo di campana, fa riferimento alla corolla, mentre “rapunculus” dal latino “rapum” = rapa si riferisce al grosso fittone caratteristico di questa specie. Nel folklore europeo questa pianta è legata al mondo delle fate che, si dice, abbiano la loro dimora all’interno del fiore.
invece di raccoglierla anche con parsimonia, sarebbe molto meglio coltivarla, visto che i semi sono reperibili sia sul catalogo di Ingegnoli milano che sul catalogo Jelitto perennial seeds. Assicuro che i risultati sono garantiti, visto anche che in terreno non scheletrato le radici sono fittonanti e non ramificate. provare per credere.