Nessun altro Paese in Europa può vantare un così alto numero di aree protette. E’ un primato che, oltre a rappresentare un “fiore all’occhiello” per l’Italia, offre un prezioso supporto al settore del turismo.
Il piacere di escursioni e gite all’aria aperta costituisce, soprattutto per gli amanti della Natura, uno strumento indispensabile di “evasione” dalle cure della vita cittadina. L’Italia è leader con: 24 parchi nazionali, 144 parchi regionali, 146 riserve naturali statali, 30 aree marine protette, 378 riserve naturali regionali e 446 altre aree naturali protette. Per un totale di oltre 3 milioni di ettari, ovvero quasi l’11% dell’intero territorio nazionale.
E’ un patrimonio immenso che polarizza una crescente attenzione dei visitatori per queste mete, anche in un periodo di piena crisi economica. E’ stato, probabilmente, uno dei pochi settori che nel 2009 ha registrato un trend positivo.
Secondo i dati diffusi da Federparchi, infatti, le aree protette costituiscono un settore strategico del turismo: sono passati da 4.610.000 visitatori nel 1995 a ben 64 milioni nel 2009, nonostante la crisi economica. Va quindi rilevato grande interesse da parte di tutti: il turismo nei parchi è molto seguito, nonostante se ne parli relativamente poco, rispetto ad altre forme d’impiego del tempo libero. Dai “media”, infatti, viene dato maggior rilievo ad altre forme turistiche: spiagge gremite, stazioni sciistiche, centri storici o aree archeologiche costituiscono le immagini che maggiormente affollano i nostri video quando si parla di vacanze o tempo libero. Da parte dei media, dunque, c’è una scarsa attenzione all’argomento.
Conseguentemente risulta esserci poca conoscenza degli ambienti naturali che ci circondano. Quanti di noi sanno che nel Lazio vi sono complessivamente 81 aree protette? In particolare esse sono così suddivise:
- 3 parchi nazionali (Abruzzo, Lazio e Molise; Circeo; Gran Sasso e Monti della Laga);
- 15 parchi regionali;
- 2 aree marine;
- 10 riserve statali;
- 29 riserve regionali;
- 22 altre aree protette.
Incredibile, vero?
In sostanza le aree protette naturali sono una ricchezza inestimabile, non solo dal punto di vista strettamente ambientale, ma anche economico.
Dati forniti dalla Fondazione Univerde dimostrano infatti che queste aree producono un giro d’affari annuo complessivo di circa 2 miliardi di euro, con 86 mila occupati, (4.000 diretti, 17.000 nell’indotto dei servizi, 65.000 nell’indotto del turismo, dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio), 2.450 centri visita, strutture culturali e aree attrezzate.
L’ambiente va quindi visto come opportunità e non come vincolo. E proprio i parchi italiani ne sono un esempio visto che sono strettamente integrati all’insediamento ed all’attività umana. Solo all’interno dei perimetri dei parchi nazionali si possono contare circa 1700 centri storici, per una popolazione stimata in oltre 900.000 abitanti; il numero di residenti in tutti i parchi italiani e’ complessivamente prossimo ai 4 milioni e mezzo.
Il 33% dei Comuni italiani ha parte del proprio territorio interessato da un parco; la percentuale sale al 68% se si considerano i piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti.
In un periodo storico, dunque, dove l’attenzione alle tematiche verdi e’ in crescita costante, la sfida e’ proprio questa: diffondere la cultura e l’amore per l’Ambiente, creando altresì valore per quanti si adoperano per conservare integro il grande patrimonio che la Natura ci ha donato.
Antonio Lavagno
Fonti: Televideo RAI; Parks.it; Federparchi; Fondazione Univerde