Ingredienti per 4 persone
· Plantago coronopus 200 gr
· Fagioli bianchi e rossi già cotti, 200 gr
· patate 200 gr
· olio e.v.o. 6 cucchiai, pari a 60 gr
· aglio 1 spicchio.
Preparazione
- Cuocere in precedenza i fagioli (l'ideale è la cottura dei fagioli secchi in una pignatta al fuoco del caminetto; ma va bene anche la cottura in una pentola sui fornelli, in abbondante acqua salata con l'aggiunta di uno spicchio di aglio, una costa di sedano e una foglia di alloro. In alternativa si possono utilizzare i fagioli precotti in scatola).
- Far bollire la verdura in due litri di acqua, scolarla e tritarla grossolanamente (serve per amalgamare meglio la zuppa).
- Sbucciare le patate e tagliarle in pezzetti piccoli, per una cottura più veloce.
- In una padella larga e alta far rosolare lo spicchio d'aglio in 4 cucchiai di olio e poi rimuoverlo. Aggiungere le verdure e farle friggere per 4-5 minuti, poi aggiungere le patate e continuare a friggere per circa 10 minuti. Dopo di ciò aggiungere i fagioli e qualche mestolo di acqua calda e continuare la cottura a fuoco lento per 20-30 minuti, rimestando di tanto in tanto. Verso la fine regolare di sale e, quando la cottura vi sembra a puntino (tutti gli ingredienti devono dare la sensazione di "squagliarsi" in bocca), aggiungete due cucchiai di olio, mescolate bene, spegnete la fiamma e fate riposare per qualche minuto. Servite ben caldo, mettendo sul fondo delle ciotole del pane secco, o bruschettato, se gradito.
Considerazioni
Questa ricetta è stata gustata in questo modo dai membri della associazione Nuova Micologia durante il week end botanico a Tarquinia venerdì 11 maggio scorso e nella sede dell'associazione nel corso dell'Aperierbe il 4 giugno scorso, preparata utilizzando la Plantago coronopus (una pianta sapida, con un discreto contenuto di sale, che cresce su terreno sabbioso vicino al mare), raccolta da alcuni soci nei pressi di Tarquinia Lido.
E' una preparazione che in realtà si presta a variazioni, potendosi utilizzare al posto della Plantago coronopus buona parte delle erbe selvatiche che tutti ormai conosciamo (bieta selvatica, crespino, tarassaco, cicoria, ramolacci, ecc.) e anche verdure coltivate. I fagioli bianchi (cannellini) non sono strettamente indispensabili, hanno soprattutto una funzione estetica: si possono tranquillamente utilizzare solo fagioli borlotti. Le dosi possono essere variate, moltiplicando la dose singola degli ingredienti principali (50 gr) per il numero di commensali. Con la preparazione descritta si ottiene una zuppa, ma si può tranquillamente aggiungere della pasta, o del riso, ottenendo una minestra che non ha nulla da invidiare alla zuppa. Gli elementi più importanti sono la scelta consapevole degli ingredienti, la raccolta personale, la preparazione fatta con attenzione ai particolari, alla giusta cottura, e soprattutto "con amore". Il piacere maggiore viene dal gustarla in compagnia di amici che sappiano condividere il piacere